scarabocchi automatici: significato ed interpretazione

A chi non è mai capitato di scarabocchiare parlando al telefono o ascoltando qualche noiosissima lezione a scuola???
Anche se è difficile da credere  questi scarabocchi secondo la psicologia hanno un nome proprio: DISEGNI AUTOMATICI.
Approfondendo l'argomento con ricerche sul web mi sono imbattuta in un post scritto da una psicologa "Paola Federici" che spiega alcune chiavi di lettura di questi nostri disegnini  "involontari" sovrappensiero...

1. I disegni geometrici e i numeri. 
Chi preferisce, senza accorgersene, tracciare cifre o fare scacchiere, cubi e figure geometriche, ammette una propensione verso la razionalità piuttosto che per le emozioni. Nei loro ricordi infantili, quasi sicuramente prediligevano i problemi di aritmetica e geometria ai temi. Nel disegno avranno preferito quello tecnico, con regole severe e rigide, a quello libero artistico. Come dire che nella vita di questi personaggi l’ultima parola ce l’avrà sempre la ragione. Difficilmente l’autore farà un colpo di testa per amore o una follia dettata dalla passione. Alla fine tutto dovrà quadrare. 
Chi predilige i disegni geometrici a incastro, una sorta di puzzle tradotti sulla carta, potrebbe avere una predisposizione alla tattica, un po' cerebrale certo, ma in alcune occasioni potrebbe essere capace di manipolare le situazioni a proprio favore.

2. Le freccette meritano un discorso a parte: sono comuni a molte persone, che le disegnano in svariate posizioni e con tante punte, talvolta sovrapposte. Osservate dove puntano le frecce: se verso l’alto e verso destra, l’autore è un ottimista, sta cercando di raggiungere i suoi obiettivi. Se però l’autore disegna frecce con la punta rivolta sempre verso il basso, sta attraversando una fase di depressione. Ha bisogno di aiuto! Se le frecce lasciano vuoto lo spazio inferiore per collocarsi nel bordo superiore del foglio, è facile che l'autore sia un idealista, una persona dalla fantasia spiccata e dalla fervida immaginazione…che non sempre però riesce a portare a termine i propri obiettivi, perché non sempre ha i piedi per terra. Al contrario, se le frecce riempiono soltanto la parte inferiore del fogli, l'autore avrà uno spirito prevalentemente pratico, un'ottima manualità, ma non si sbilancerà in progetti che non avrà prima valutato e ponderato. Per contro, potrebbe anche lasciarsi sfuggire qualche bella occasione, per eccesso di prudenza , sotto al quale cova…un po' di insicurezza.


3. Casette e paesaggi. Si torna alla propria parte “bambina” che tutti abbiamo dentro di noi ma che nel mondo di fuori non possiamo certo far emergere. Nei momenti di relax o quando non stiamo controllando le emozioni ecco riemergere la casa-nido, quell’Io bambino che conserviamo gelosamente insieme ai bei ricordi d’infanzia. Simbolo tipico è la casetta col camino che fuma, disegnata piuttosto spesso sia da uomini e donne in carriera, da manager rampanti sia da mamme gratificate dalla loro quotidianità. Insomma, la casa è un simbolo universale e disegnarla fa rivivere emozioni vere, delle quali si ha comunque bisogno di attingere anche nella vita adulta. In fondo tutti sogniamo di rifugiarci, la sera, in una casa accogliente. Se il fumo esce dal camino, la ricerca del calore familiare è un obiettivo primario. Anche gli uomini possono disegnare case e ambientazioni naturalistiche, anche se questa tipologia di disegno appartiene di più al sesso femminile, tant'è vero che ognuno proietta nel disegno automatico quella parte di sé non sempre facilmente ammissibile, per esempio la propria componente femminile che, come ormai ampiamente dimostrato, appartiene anche al sesso maschile. Perciò le persone dolci, che amano il calore familiare o chi si trova in periodi particolarmente stressanti e sotto tensione, finisce per desiderare la quiete dell'intimità e il calore della famiglia e lo esprime in disegni di questo tipo.

4. Alberi e fiori
. L’albero è un altro dei disegni automatici più spesso rappresentati. La simbologia dell’albero richiama al sé: gli psicologi affermano che il tronco rappresenta l’Io presente e il modo con cui si affronta la vita, la chioma simboleggia il futuro , mentre le radici richiamano al passato. Quindi se una persona disegna un tronco grosso e ben piantato ma con una chioma piccola e schiacciata, significa che tende a vivere alla giornata e le sue sicurezze sono legate a ciò che ha conquistato fino a quel momento. Viceversa una chioma esageratamente grande collocata su un tronco esile mostra una personalità sognatrice ma poco concreta. Fiori, erba, cespugli e paesaggi di contorno indicano buone capacità di osservazione e di adattamento all’ambiente. 


5. Pupazzetti, omini e animali. 
Sono piuttosto comuni nei disegni di molte persone. Le faccine con le espressioni più varie, gli omuncoli a mezza via tra l’umano e l’animale, i pupazzi dei cartoons. Sono dei modi per prendersi tempo e riflettere, altre facce di se stessi, mascherate, che presentiamo al mondo. Sono visi spesso scherzosi, appartengono a coloro che cercano di sdrammatizzare le seccature della vita. Se però i visi hanno una espressione cupa o minacciosa, o gli animaletti mostrano i denti aguzzi, l’autore cova una aggressività un po’ troppo repressa da tempo. Attenzione! Potrebbe farvi un voltafaccia improvviso o prepararvi un tiro mancino poco simpatico!

6. Personaggi clichè (clown, cow boy, cartoni animati)
Non solo i bambini disegnano personaggi clichè, di solito tratti dai cartoni animati e dai fumetti, ma anche alcuni adulti. Un personaggio-clichè è appunto un personaggio standard, che non ha nulla di personale, ma esprime la simbologia del personaggio che rappresenta. Ad esempio il clown l'allegria un po' forzata, il cow boy e l'uomo mascherato sono gli eroi in assoluto, i miti della fanciullezza e dell'adolescenza e così via. Senza ombra di dubbio chi si lascia andare a questi disegnini stilizzati ricalca percorsi già predisposti, in realtà nulla di nuovo. Si tratta di simboli maschera di un proprio stato interiore. Un esempio fra tutti: la figura del clown che "deve" far ridere sempre e comunque nasconde spesso una maschera di tristezza. Chi disegna il clown tende spesso a mascherare i propri disagi, a non farne partecipi gli altri, perché si sente in dovere di mostrarsi sempre come una persona senza problemi. Forse è stato responsabilizzato un po' troppo presto, dovendosi assumere impegni eccessivi per l'età.

Spero che questo post vi abbia incuriositi e soddisfatti. I disegni non sono solo disegni, le foto non sono solo foto, l'architettura non è solo progettare case così come fare grafica non vuol dire solo vendere pubblicità. Esiste una comunicazione più profonda che permette di comunicare messaggi direttamente all'anima di chi li recepisce e questa è la COMUNICAZIONE VISIVA.

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